La prima fase del ciclo di vita dei tripidi è l’uovo, che si schiude più rapidamente a temperature più elevate. Le femmine depongono le uova nei tessuti vegetali. Le larve che escono dalle uova si nutrono dei tessuti circostanti. Una delle caratteristiche di questi insetti è che passano dallo stadio pupale a quello adulto nel terreno o nelle foglie inferiori. Le larve vivono nelle foglie, ma non appena raggiungono la giusta fase di sviluppo, cadono a terra o sulle foglie inferiori, dove vivono durante le fasi prepupale e pupale, fino al raggiungimento dello stadio riproduttivo adulto, con le ali completamente sviluppate. L’intero ciclo di vita dura solo qualche settimana.
L’esemplare adulto di tripide segue una dieta basata principalmente di polline, mentre le larve si nutrono di tessuti vegetali. E sono proprio le larve ad essere responsabili della maggior parte dei danni alle piante. Le larve succhiano il liquido dalle cellule vegetali, principalmente dalle foglie, ma anche dai petali, dai germogli e dai frutti. I primi sintomi includono una decolorazione della foglia che diventa chiara o quasi trasparente, e la presenza di puntini neri (causati dalle secrezioni fecali). Le larve possiedono un apparato boccale provvisto di setole e adatto a scavare e succhiare, attraverso cui creano un miscuglio dal tessuto, che poi è risucchiato. Solitamente lo strato superiore del tessuto rimane inalterato mentre si può notare una chiazza trasparente in mezzo alla zona di decolorazione.
A causa della presenza di sostanze tossiche nella saliva dei tripidi, possono verificarsi alcune deformazioni nei germogli o nei fiori delle piante colpite. In caso d’infestazione molto grave, le foglie possono appassire completamente. Alcuni Tripidi come il Frankliniella occidentalis secerne delle gocce di una determinata sostanza quando sono minacciati dai predatori. Queste escrezioni contengono decile acetato e dodecile acetato – feromoni che fungono da segnale di avvertimento per altri Tripidi che si trovano nelle vicinanze.
Poiché i tripidi possono trasmettere dei virus, è molto importante monitorare le colture per rilevare quanto prima la loro presenza. Il metodo classico consiste nell’utilizzare delle trappole adesive blu, colore che attrae fortemente i tripidi. Si consiglia inoltre di controllare le trappole ogni paio di giorni con una lente d’ingrandimento, in modo da costatare l’eventuale presenza di questi insetti (solitamente adulti alati).
Se si rileva la presenza di tripidi, è necessario l’utilizzo di trattamenti appropriati per ridurre al minimo il rischio d’infestazione. Questi trattamenti includono insetticidi ecologici come il sapone potassico o estratti vegetali al piretro, dove questi sono consentiti dalla legge. Le piante devono essere spruzzate accuratamente dappertutto in quanto i tripidi si rifugiano generalmente sotto le nervature delle foglie, rendendo difficile per l’insetticida venire a contatto con tutti gli insetti.
È possibile anche utilizzare dei funghi entomofagi per la lotta biologica. La Beauveria Bassiana ad esempio è un fungo che può essere utilizzato in questo senso. È inoltre importante pulire e rimuovere eventuali residui vegetali dal pavimento o dal piano di lavoro.